la cassata siciliana
La cassata siciliana è il dolce per eccellenza che ci viene in mente ogni volta che pensiamo alla Sicilia. Oggi è possibile gustarla un po’ dappertutto, ma chi vuole assaggiare la vera cassata siciliana non può che farlo in questa terra dove questa delizia ha avuto origine. In Sicilia esistono tante versioni di questa torta, possiamo trovare la Cassata Siracusana, la Cassata Palermitana e la Cassata al Forno.
La Cassata Palermitana è sicuramente quella più famosa. Quella Messinese, rispetto a quella che siamo abituati a mangiare, è meno zuccherata. Mentre la siracusana non ha la glassa.
Se sei curioso di saperne di più su questo dolce, continua a leggere l’articolo
La cassata siciliana è uno dei tradizionali dolci siciliani più amati di sempre. Pochi sanno che viene mangiato principalmente in occasione della Santa Pasqua. Infatti, tra i siciliani è presente un detto, rigorosamente in dialetto, che recita “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua”, ovvero “meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua“.
Ma ci siamo mai chiesti da dove proviene questo dolce delizioso? Pare che sia nato intorno al XI secolo, quando arrivarono gli arabi in Sicilia e portarono con loro pistacchi, mandorle, zucchero di canna e agrumi.
Si narra che un giorno, un pastore pensò di mescolare zucchero e ricotta e chiamò questa crema “quas’at” che significa bacinella. La quas’at divenne molto famosa in Sicilia per la sua bontà. Ad un certo punto, i cuochi dell’Emiro di Palermo provarono ad aggiungere la pasta frolla e nacque la cassata al forno. Durante il dominio normanno, invece, le suore del convento palermitano Martorana provarono a preparare un’altra versione e usarono la pasta reale.
Infine, arrivarono gli spagnoli che sostituirono la pasta reale con il pan di Spagna e aggiunsero le gocce di cioccolato, oltre alla glassa di zucchero, la frutta candita e la pasta reale fu usata per decorarlo. In effetti, i colori della cassata richiamano proprio la dinastia spagnola.
Nel 1575, il “sinodo della diocesi” di Mazara del Vallo lo dichiarò ufficialmente come dolce della festa di Pasqua, proibendo il suo consumo per il resto dell’anno. Fu presa questa decisione per ridurre il suo consumo, considerato un peccato seppur dolce.
Come abbiamo accennato, il nome della prima cassata è stato “quas’at” che significava bacinella, ovvero il contenitore in cui veniva preparata la ricotta con lo zucchero. Il nome cassata, invece, probabilmente deriva da caseum che significa formaggio, riferito alla presenza della crema fatta con ricotta di pecora freschissima, tipica di tutti i dolci tradizionali siciliani. Infatti possiamo trovarla anche nel cannolo.
Quando si parla di cassata siciliana, molti si domandano se sia più buona quella classica o quella al forno, ma qual è precisamente la differenza tra le due?
La cassata siciliana classica è formata da due dischi di pan di spagna farciti con una crema di ricotta e zucchero e gocce di cioccolato e canditi, ricoperta dalla pasta reale.
Mentre la cassata al forno è formata da due strati di pasta frolla con dentro la crema di ricotta e mandorle tritate. Per chi ha assaggiato entrambe, si direbbe difficile scegliere una delle due, ma una cosa è certa: sono ambedue indiscutibilmente gustose in maniera diversa. Entrambi questi dolci sono ricchi di storia e contaminazioni culturali e quindi è impossibile dire quale tra le due versioni sia più buona.
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